L’intelligenza artificiale non è solo industria 4.0

La presenza di robot nelle fabbriche non è più ipotesi futuristica. Ma lo scenario nuovo sta nell’uso di macchinari anche e soprattutto nel settore dei servizi. Si va dal riconoscimento facciale dei clienti nei ristoranti alla prenotazione dei viaggi effettuata da chatbot. Alcuni casi di studio in una indagine Doxa per Aidp-LabLaw

La presenza di robot nelle fabbriche non è più una ipotesi futuristica. Così come l’utilizzo della robotica a supporto dell’attività umana trova diverse applicazioni. Lo scenario nuovo sta, infatti, ora, nell’uso di macchinari dotati di intelligenza artificiale anche e soprattutto nel settore dei servizi, grazie alla possibilità dei sistemi non solo di pensare sulla base degli input ricevuti dai programmatori, ma di evolvere in un processo di apprendimento continuo e profondo (il cosiddetto deep learning). In questi casi, si può ipotizzare che, nell’organizzazione mista uomo/macchina, l’uomo possa avere anche una posizione di sudditanza gerarchica. Lo scenario è stato delineato da Francesco Rotondi, giuslavorista e managing partner e co-founder dello studio LabLaw, che ha così introdotto il secondo rapporto Aidp-LabLaw a cura di Doxa.

 

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